Numeri record per le crociere, sorride pure la cantieristica

Todaro: settore strategico per i nostri porti, un’occasione per le città

I numeri che arrivano da Genova ci parlano di un mercato in forte ripresa, con investimenti che fanno ben sperare per il futuro. Dopo lo stop dovuto alla pandemia, il mondo delle crociere è tornato con forza a spingere il settore della cantieristica, della nautica e dei porti in genere. Il Clia Cruise Week, in programma in questi giorni nel capoluogo ligure, è un’occasione importante per tracciare un bilancio e per fare un po’ di conti. «Per quest’anno – come ha annunciato Pierfrancesco Vago, presidente esecutivo di Msc Crociere e presidente di Clia Europe, la più grande associazione del settore crocieristico – i passeggeri sono in crescita a doppia cifra, per l’Italia parliamo di superare i 14 milioni nel 2024».

Una boccata d’ossigeno anche per la cantieristica, come ha sottolineato anche Vago, visto che negli ultimi 10 anni sono stati spesi oltre 75 miliardi per la costruzione di circa 150 nuove navi e nei prossimi 5 anni, le compagnie spenderanno 34 miliardi per il varo di altre 55, quasi la metà realizzate in Italia. «Un investimento di quasi 20 miliardi che avrà una ricaduta economica sul Paese superiore a 80 miliardi assicurando decine di migliaia di posti di lavoro». La vera sfida, adesso, oltre a rendere i porti sempre più funzionali e attrattivi, sarà quella di puntare sulla sostenibilità, adeguando le flotte e anche le banchine all’uso di gas naturale liquefatto, metanolo e idrogeno, per ridurre sensibilmente le emissioni fino all’obiettivo “zero” fissato per il 2050.

«Quello delle crociere – commenta Giuseppe Todaro, amministratore di Portitalia – negli anni è ormai diventato un settore strategico per i nostri porti, nonché il biglietto da visita per un turismo che fa registrare numeri sempre più significativi. Anche per questo è importante adeguare infrastrutture e servizi a standard di qualità, efficienza e bellezza. Senza trascurare la sostenibilità: una sfida a cui tutti dobbiamo guardare non solo per rendere più attrattive le città in cui sbarcheranno le crociere, ma anche per lasciare un mondo più sano e vivibile a chi verrà dopo di noi».